Tutto ebbe inizio a Civitavecchia, bella città d'incanto, porto di mare, di pescherecci e "pesciaroli". Proprio dalla città marinara, negli anni 50-60, con la Giardinetta Fiat partiva il Sor Duilio con al seguito il piccolo Sergio verso tutti quei paesi e paesini dell'entroterra laziale per portare il meglio del pescato.
Tolfa, Allumiere, Monte Romano, Vetralla, Cura, Capranica, Sutri, Ronciglione, Tuscania, Capalbio...Su e giù per il viterbese, ovunque c'era una casalinga con la voglia di cucinare del buon pesce fresco, a prezzo buono, il Sor Duilio la raggiungeva, parcheggiava nella Piazza del Mercato e con una voce inconfondibile esortava tutte, belle e brutte, con il leggendario "ANNAMO DONNE CHE E' ARRIVATO ER SOR DUILIO!" a comprare la sua "freschezza", non aveva bisogno di alcun megafon, la sua vocerisuonava per tutto il paese, e tutte accorrevano.
Un venditore unico, capace con una battuta scherzosa, un sorriso malandrino, un fare gagliardo da Casanova o Rugantino, a mandare a casa la massaia, che voleva una sola alice o una sardina, con un intera cassa di mercanzia. Ritornava a Civitavecchia la sera, con solo il profumo del marre nell'auto ormai vuota, dormivano poche ore, e poi ritornavano giù alla "Calata" dei vecchi moli, "in quell'aria spessa carica di sale e gonfia di odori", ad aspettare i pescherecci che rientravano al porto, sperando nel buon Dio del Mare che ce ne fosse tanto, abbastanza per poter riempire all'orlo quella Pescheria girovaga, e via si ricominciava con "DONNE 'NNAMO DONNE!"
Erano altri tempi quelli, quando il pesce si vendeva senza bilancia, si comprava e si pagava "a occhio", le donne sapevano cucinare ogni sorta di pesce, e soprattutto quello povero, più spinoso, ma salutare e saporito, non lo chiedevano pulito, non era pensabile, chiedevano solo la freschezza eil prezzo buono, le famiglie erano numerose ed il pesce non doveva essere prescritto dal nutrizionista, ma si sapeva che faceva bene, che i bambini crescevano forti e sani mangiando del buon pesce, erano altri tempi quelli.
Nel 1982 il grande passo, dopo tanto girovagare, dopo tanti kilometri su e giù per la nostra Regione, il Sor Duilio con suo figlio Sergio, ormai grande ed esperto, decidono di aprire un angolo di mare in via delle Cave di Pietralata 46, un negozietto piccolo ma traboccante di qualità di pesce, riscaldato da quel fare inconfondibile, capace d'ammaliare chiunque, presto si crearono una bella clientela, affascinata dalla tradizione marinara dei Civitavecchiesi, per ogni pesce una ricetta, raccontata a mò di filastrocca, e mentre il cliente aspettava che il suo pesce fosse pulito, gli si pffriva un cannolicchio, una cozza, un fasolare, un calamaretto solo con il limone accondito...Era un Buongustaioil Sor Duilio, ricordo ancora che le alici appena pescate non facevano in tempo a toccare il banco che ne prendeva una manciata, le puliva con cura, poi le marinava sotto limone, le lasciava riposare per un'oretta appena, poi le scolava, le condiva con l'olio buono, e comprata la pizza bianca al forno lì di fronte, faceva la colazione del pescatore, che buone, ne sento ancora il sapore.
Oggi Nonno non c'è più ma di lui è pieno il negozio, lo immaginiamo su, a vendere nuvole fresche alle anime in pace, e noi a lui ci ispiriamo ogni giorno, alla sua passione per la gente, il suo amore per il pesce, la sua capacità di mettere un sorriso su un qualsiasi viso. La sua cucina semplice e minimalista, un giapponese senza soia. Ora la Pescheria è diventata anche un'Osteria, dove si può mangiare e bere e stare in allegria, grazie a te Sor Duilio, che ci hai mostrato la via:"CAMMINA PESCIARO' SE NUN T'ARRINCRESCE, SE NUN CAMMINI TU CAMMINA ER PESCE!"
Nessun commento:
Posta un commento